Dalla startup Open Meals l’idea di fondere la genomica, la stampa 3D e il sushi
Un ristorante che usa i dati personali per preparare, per i propri ospiti, pasti su misura dal punto di vista nutrizionale. Sembra che stiamo parlando di fantascienza, invece stiamo parlando di Sushi Singularity, il primo ristorante di sushi digitale. Si trova a Tokyo e serve ai propri clienti sushi stampato in 3D sulla base di campioni biologici e dati biometrici personali in modo da creare una pietanza che asseconda le preferenze del cliente differenti per consistenza, gusto, calore e odore.
L’idea è della start-up giapponese Open Meals che vuole fondere la genomica, la stampa 3D e il sushi.
Come funziona la stampa 3D di sushi su misura?
Vengono raccolti campioni di saliva e di urina e verranno usate le analisi per comunicare la stampa del sushi 3D su misura, realizzato appositamente per i clienti.
Una volta compresi gli squilibri presenti nella dieta dei propri clienti, il ristorante fornisce sushi personalizzato con i giusti valori nutrizionali.
L’azienda scrive sul proprio sito Web: “L’iper-personalizzazione diventerà comune per i cibi del futuro. Sulla base di test del DNA, delle urine e dell’intestino, ognuno avrà il proprio ID di salute. Puntiamo a una rivoluzione alimentare, “singolarità alimentare” che consenta il trasferimento dei dati di tutti gli alimenti.”.
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