In questo periodo di emergenza sanitaria COVID-19, stiamo assistendo a un notevole impiego della tecnologia e dei suoi strumenti in campo medico e non solo: dalla realizzazione di valvole sanitarie alla didattica distanza, l’utilizzo della scienza e delle nuove strumentazioni si sta rivelando utile se non addirittura fondamentale a vivere questo periodo nel migliore dei modi.

Oggi vi raccontiamo come, per arginare l’emergenza, il governo sudcoreano ha creato Corona-100m e Corona Map, due app che, collegandosi al sistema GPS degli smartphone, permettono di tracciare gli spostamenti della popolazione, in particolar modo dei cittadini contagiati, e di segnalare, in tal modo, le aree a rischio da evitare. Si tratta delle app Corona-100m e Corona Map.

Nel dettaglio, con le app il governo riesce a tracciare gli spostamenti dei cittadini grazie ai dati forniti dalle compagnie telefoniche. Gli applicativi, interconnessi tra loro, mostrano, in modo anonimo e in tempo reale, dove si trovano precisamente i cittadini contagiati e quali sono, di conseguenza, le aree da evitare.

L’app Corona-100m contiene una scheda che mostra:

  • il numero identificativo con la data del referto positivo
  • età e sesso del soggetto
  • cittadinanza
  • spostamenti che ha effettuato
  • luoghi che ha visitato
  • persone con cui è entrato in contatto
  • attività lavorativa svolta

Al suo interno, inoltre, vi è una sezione dedicata alle comunicazioni con l’autorità sanitaria. In tal modo, i cittadini, dal canto loro, possono inviare segnalazioni alle competenti autorità, e quest’ultime possono, a loro volta, informare i cittadini sugli sviluppi del contagio nonché controllare che, chi è sottoposto a quarantena, non violi il protocollo di sicurezza. L’app, inoltre, ha questo nome particolare in quanto, una volta che il soggetto fruitore si avvicina ad almeno 100 metri da un luogo o da una persona a rischio, emette un avviso, che consiglia di evitare la prosecuzione di quella traiettoria.

Corona Map permette di visualizzare in tempo reale, similmente all’altra, gli spostamenti delle persone affette da Covid-19.

Una vera e propria attività di contact tracing che, unita all’utilizzo a tappeto dei tamponi ed altre misure di contenimento, sta dando i suoi frutti, come affermato da uno studio recente dell’OMS. Si sta registrando, infatti, un calo dei contagi, come riportato nella tabella qui sotto.

In Italia, sulla scia del modello coreano, è stata creata da pochi giorni dall’azienda SoftMining l’App SM-Covid19.

A differenza del modello coreano, stante la normativa italiana sulla privacy, non vengono acquisiti i dati sensibili degli utenti, non si è sottoposti a geolocalizzazione nè si è resi riconoscibili in qualche modo. L’app tiene traccia solo del numero, della durata e del tipo di contatti avuti e tutte queste informazioni sono condivise solo ed esclusivamente con le autorià sanitarie. Gli ospedali, infatti, possono leggere i dati di rischio e aggiornare lo stato di una persona (positivo o negativo). Inoltre, ognuno riceve le informazioni sul proprio stato di rischio e non su quello degli altri. I risultati attesi sono pressochè simili a quelli derivanti dall’utilizzo delle app in Corea: i cittadini saranno informati in tempo reale e potranno spontaneamente adottare misure cautelative (isolamento volontario) nei confronti delle persone più vicine.

Inoltre, il Ministero per l’innovazione tecnologica e la digitalizzazione, di concerto con il Ministero dello sviluppo economico e il Ministero dell’Università e la ricerca, ha indetto una call per le tecnologie contro la diffusione del Covid-19: aziende, università, enti pubblici e privati, associazioni etc, possono fornire il proprio contributo per il contenimento e il contrasto del Covid-19, creando nuovi dispositivi per la prevenzione, la diagnostica e il monitoraggio.

Veri e propri passi avanti per sconfiggere un unico nemico.

Fonti:

innovazione.gov.it
corriere.it

softmining.it
repubblica.it

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By Categories: NotiziePublished On: 27 Marzo, 2020

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