Si chiama TX Active, ma è meglio conosciuto come “cemento mangia-smog”, il progetto italiano di Luigi Cassar che ha permesso al gruppo Italcementi di arrivare in finale agli European Inventor Award dell’EPO (European Patent Office), gli Oscar dell’innovazione tecnologica di Berlino tenuti il 17 giugno scorsi.

Dall’Italia arriva TX Active, il cemento mangia-smog

L’innovazione italiana presentata a Berlino, nella categoria Industry, è un materiale che oltre a sostenere le abitazioni, mira anche a ridurre l’inquinamento nelle aree urbane. Grazie al film che riveste la superficie del cemento e all’azione fotovoltaica del sole, infatti, gli esterni degli edifici saranno in grado non solo di resistere più a lungo all’azione opacizzante dello smog, ma anche di migliorare la qualità dell’aria contribuendo a neutralizzare i componenti inquinanti.

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Si è potuto constatare che le superfici rivestite del nuovo prodotto di Italcementi riducono del 70% circa l’ossido di azoto, l’elemento dannoso contenuto nell’aria che contribuisce alla formazione delle cosiddette “polveri sottili” capaci di entrare nel sangue. Il segreto sta nell’ossido di titanio presente nel nuovo cemento, che accelera l’ossidazione degli inquinanti nell’aria rendendoli innocui per l’ambiente e per l’uomo.
Secondo Italcementi, in una grande città come Milano ad esempio, rivestire il 15% delle superfici urbane a vista con il nuovo cemento, consentirebbe di ridurre l’inquinamento di circa il 50%. Inoltre, l’applicazione di mille metri quadrati di prodotto equivale a piantare 80 alberi sempre verdi” e a impedire l’inquinamento di trenta automobili.

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Un utilizzo costante ed esteso del prodotto all’interno della cerchia urbana migliorerebbe notevolmente la qualità dell’aria. Per ora, diverse sono le strutture costruite con l’utilizzo di questo “cemento mangia smog”, tra cui il quartier generale degli uffici della Air France presso l’aeroporto internazionale Charles de Gaulle a Parigi, il nuovo centro di Ricerca & Innovazione di Italcementi a Bergamo e il Vodafone Village a Milano che, con 20.000 metri quadrati di superficie fotocatalitica è la maggior opera finora realizzata con questo materiale.
Il nuovo materiale sarà utilizzato anche per la realizzazione della struttura esterna di Palazzo Italia all’Expo di Milano.

By Categories: NotiziePublished On: 15 Settembre, 2014

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