Premessa: La casa colonica dove abito dal 2010 è circondata di circa 5000 mq di terreno, un tempo terrazzato ed ora, ahimè, ridotto a boscaglia e canneto.
Ho preferito, inizialmente, ritagliarmi un piccolo orticello nel cortile davanti casa piuttosto che dedicarmi subito alla coltivazione della terra. E le ragioni sono tante. La prima, è che il terreno è rimasto incolto per una decina d’anni prima che lo acquistassi insieme alla casa, perché gli eredi del colono non riuscivano a vendere la proprietà, né se ne prendevano cura. Il terreno, poi, non è recintato e questo lo lascia alla mercé di animali, come cinghiali e mucche, che vagano tra i boschi. Inoltre, sono necessari tanti interventi per poter rendere coltivabile la mia terra, come ripristinare i vecchi terrazzamenti, crearne di nuovi, realizzare dei passaggi che consentano di poter passare con la carriola per movimentare terreno e attrezzatura, creare delle vasche di raccolta dell’acqua piovana per l’ irrigazione…insomma c’è “un lavoraccio” che mi aspetta!
Ora mi sto occupando del restauro della casa, faccio “a tempo perso” la mia professione di architetto ed, in più, cerco di incrementare il mio stile di vita green oriented cosa quest’ultima, almeno all’inizio, tutt’altro che facile.

Autoprodurre piuttosto che comprare: sembra una dichiarazione d’intenti possibile o lo è senz’altro ma, lo ammetto, ci sono difficoltà e inerzie iniziali da superare. In effetti, cosa ne potevo sapere della terra io, che ho speso anni seduto alla scrivania?
Da dove e come potevo iniziare per dar vita al mio piccolo orto? Quali ortaggi e verdure avrei coltivato? L’unica cosa che sapevo, era che ne sapevo veramente poco!

SEMINI DI TAGETE

Ricordo che il cortile della casa, quando l’acquistai nel 2008, era affollato da cassette piene di scarpe vecchie, materiali da costruzioni di scarto, ruote di biciclette, oggetti più disparati… sono sicuro che il vecchio colono avesse bene in mente di utilizzare tutto quel materiale in qualche modo, ma in quale modo vallo a capire! Così, d’istinto, mi sbarazzai di tutto quel “ciarpame” e tirai fuori uno spazio pulito ed ordinato, più consono al mio stile di vita. M’interessava soprattutto non sporcarmi le scarpe di terra prima di entrare in casa, così rivestii il terreno del cortile con un geotessile che evitasse il proliferare di erbacce, e lo ricoprii con del ghiaione da cantiere molto economico, ma ebbi il “cuore” di salvare un ritaglio di terreno, circa 12 mq, con in mente il sogno di farne un primo orticello.
Da allora sono passati alcuni anni e si sono susseguiti vari esperimenti su quel piccolo pezzo di terra: compravo le piantine presso i vivai, zappavo il terreno e lo preparavo per piantarle, le innaffiavo e mi dedicavo alla loro cura, insomma, facevo tutto quello che, secondo me, serviva per farle crescere nel modo migliore. I risultati, però, erano veramente scarsi!

L’anno seguente, mi informai meglio dedicando più cure al mio orticello: cominciai a fare il maggese in primavera (ovvero a lasciare a riposo il terreno, senza alcuna coltivazione) e poi realizzai filari ordinati di pomodori, cipolle, zucchine, melanzane, cetrioli, fagiolini, insalate a foglia e vari aromi come il sedano e il prezzemolo. I risultati erano decisamente migliorati, ma comunque non soddisfacenti.
Decisi, così, conti alla mano, di confrontare i costi che ci erano voluti per realizzare l’orto, con il raccolto ottenuto: constatai che, a parte la soddisfazione di veder crescere le piante coltivate da me, avevo senz’altro realizzato poco cibo, considerando quello che avrei potuto ottenere, invece, spendendo lo stesso denaro dal fruttivendolo.

Incominciai, allora, a documentarmi meglio. E a sentir parlare di orto sinergico….

 to be continued…

orto Mediterranean Sustainable Lab

Carlo, alias “ciore maggio”

Leggi anche:

Dall’orto tradizionale, all’orto sinergico (per prove ed errori) – parte seconda

Dall’orto tradizionale, all’orto sinergico (per prove ed errori) – parte terza

. Dall’orto tradizionale, all’orto sinergico (per prove ed errori) – parte quarta

By Categories: NotiziePublished On: 7 Agosto, 2014

Condividi: