È italiana la start up che si è aggiudicata il concorso internazionale Intel Global Challenge per la migliore soluzione nella categoria Internet of Things Hardware, portandosi a casa un assegno e numerosi contatti con i principali investitori della Silicon Valley. Il team di Neuron Guard ha convinto una qualificata giuria internazionale con un innovativo dispositivo per il trattamento del danno celebrale acuto. Grazie, infatti, ad un particolare collare da applicare ai pazienti, è possibile ridurre sensibilmente le conseguenze sul cervello generate da ictus, infarti e traumi cranici severi.

collare hi-tech

 

Neuron Guard, questo è il nome del dispositivo ideato da Enrico Giuliani e Mary Franzese, è in grado di abbassare la temperatura del cervello. Si tratta di una soluzione integrata per pazienti che hanno subito lesioni gravi a livello cerebrale, per di ridurle e salvare parti che risulterebbero altrimenti compromesse, provocando la perdita di funzioni come il linguaggio, la vista, movimento e nei casi più gravi anche la capacità di respirare. “La nostra vision è quella di contenere le conseguenze dell’ictus e salvare vite umane. Uniamo gli effetti neuro-protettivi del targeting e dell’ipotermia controllata” spiega il team.

In collare sviluppato dall’azienda emiliana permette di far scendere in modo sicuro la temperatura del cervello fino a 34 gradi centigradi rallentando la morte celebrale. Il dispositivo è dotato di una unità di controllo e di una «intelligenza artificiale» che sulla base dei valori registrati dai sensori in tempo reale è in grado di gestire la temperatura in modo dinamico, garantendo al paziente un trattamento efficace.
L’obiettivo finale del progetto Neuron Guard è piuttosto ambizioso, mettere a punto una soluzione portatile simile ai defibrillatori che in modo analogo possano essere diffusi ovunque: nelle stazioni, aeroporti, centri commerciali e in tutti i luoghi di aggregazioni, in modo che il rapido intervento del paziente possa dare risultati ottimali.
Bisognerà aspettare ancora tra i 24 e i 36 mesi prima che l’apparecchio possa iniziare ad essere testato sull’uomo, ma in questo momento il collare è in fase di validazione scientifica con esperimenti condotti sugli animali, e i primi risultati sono molto incoraggianti. 

By Categories: NotiziePublished On: 12 Novembre, 2014

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