Il vero potenziale della rivoluzione digitale in architettura.
Al Mediterranean FabLab un seminario gratuito per gli iscritti all’Ordine sul design computazionale e il 3d printing e la presentazione ufficiale della 4a edizione della digitalMed Summer School.

Si tiene mercoledì 3 aprile, dalle ore 16:00 alle ore 20:30, presso la Mediateca MARTE di Cava de’ Tirreni, il seminario dal titolo “Le nuove dimensioni dell’architettura.. Introduzione al design computazionale e al 3d printing”.
Un evento gratuito, rivolto ai professionisti iscritti all’Ordine degli Architetti della Provincia di Salerno, durante il quale l’arch. Amleto Picerno, traccierà un quadro sulle prospettive occupazionali che la terza rivoluzione industriale offre, in uno scenario che va dalla gestione dei BIG DATA, al design computazionale, all’uso delle macchine a controllo numerico e alle possibilità offerte dalla fabbricazione digitale. Il seminario prevede anche una visita al Mediterranean FabLab, ubicato al terzo piano della Mediateca MARTE, di cui l’arch. Picerno, insieme al fratello ing. Gianpiero Picerno, ne è promotore.

A seguire, la presentazione ufficiale della summer school digitalMed (luglio 2013), il workshop internazionale di architettura che, giunto alla sua 4a edizione, quest’anno si concentrerà sull’analisi e la riqualificazione di un’area urbana della città di Salerno.

Qual è il vero potenziale della rivoluzione digitale in architettura?
Questo, uno dei temi principali affrontati mercoledì 3 aprile, durante il seminario.
La rivoluzione digitale, fenomeno pervasivo e trasversale, è senza dubbio fra gli aspetti caratterizzanti del nostro tempo e fra i principali responsabili di quell’esteso processo di cambiamento che ha interessato tutta la cultura contemporanea, tra cui l’architettura, l’arte, la letteratura, la musica, ecc. Essa ha modificato il lavoro dell’architetto non solo nel metodo di studio della realtà, ma soprattutto nei modelli di riferimento, nelle potenzialità creative, rivoluzionando in tal modo l’ideazione stessa del progetto architettonico.

E in tale rivoluzione, la computational design occupa senza dubbio un ruolo fondamentale. L’utilizzo di software parametrici come Grasshopper e di tecniche per la gestione e la visualizzazione dei dati, ha modificato il modo di pensare l’architettura e di sviluppare il progetto stesso, trovando nell’uso delle macchine a controllo numerico il mezzo per esprimersi appieno.

Ed è proprio da questa stretta relazione tra i software computazionali e la fabbricazione digitale che nasce oggi una nuova figura professionale, altamente qualificata, risultante dalla commistione tra architettura e artigianato: il nuovo architetto, una volta ideato e progettato, oggi, ha l’opportunità di auto-produrre in laboratorio il suo oggetto di design o il suo prototipo di progetto.
L’architettura si rinnova, dunque. E per farlo attinge dall’artigianato, da sempre espressione del “saper fare”.
In tale processo, i Fab Labs giocano, un ruolo chiave nella ricerca, nello sviluppo e nell’ottimizzazione dei processi costruttivi delle nuove architetture, operando un salto di scala verso l’oggetto architettonico, non avendo l’ambizione di “stamparlo” interamente, ma producendo un apparato di tecnologie, tecniche e materiali che insieme siano capaci di costruire un manufatto architettonico coerente con l’idea progettuale a monte.

La rivoluzione digitale, ha oggi la stessa rilevanza di quella che ha avuto la rivoluzione industriale  e ciò è anche dovuto alle pratiche attuate attraverso l’uso di queste nuove tecnologie. Avvalersi di macchine a controllo numerico e di software di modellazione tridimensionale, che ci permettono di gestire il progetto di un oggetto o di una architettura complessa, è diventato ormai di uso comune.

Le macchine a controllo numerico esistono da un più di mezzo secolo, ma negli ultimi dieci anni ci sono stati scarti tecnologici tali (linguaggi di programmazione, software, riduzione dell’ingombro e dei costi delle macchine) che le hanno rese accessibili a tutti.
Tale processo mette in crisi il sistema di produzione classico, mutando, di conseguenza, tutta la filiera, un modello ormai esaurito che non aspettava altro che soluzioni nuove. Le nuove tecnologie introducono, così, innovative pratiche di progettazione allargata, collettiva ed aperta, rendono il consumatore cosciente e partecipe del bene che consuma, in quanto lo costruisce da sé (il cosiddetto “prosuming”), contribuiscono alla condivisione e diffusione dei saperi e delle informazioni, unica strada verso l’affrancamento da sistemi economici ed industriali che evidentemente non rispecchiano più l’attuale sistema di valori.

In questo processo anche i margini entro i quali la figura dell’architetto era contenuta stanno lentamente sfumandosi, rendendo aperto ed ibrido l’ambito disciplinare a cui l’architetto di oggi si dovrebbe rifare. Proprio in tal senso si muove l’Accademia Mediterranea d’Architettura (www.medaarch.com), cercando di colmare il divario formativo che distacca i giovani architetti e la realtà dell’architettura oggi. E la summer school Digitalmed ne è la prova evidente.

La summer school digitalMed si struttura come un lungo laboratorio progettuale che indaga temi, pratiche e tecniche volte a rendere le nostre città smart.
Tra gli obiettivi primari, il workshop digitalMed si propone di saper gestire i flussi di informazione di cui la città moderna è immersa per dar vita a progetti green, contestualizzati e decisamente poco invasivi. In tale processo la fase del disegno computazionale occupa un ruolo importante, volto alla generazione di forme, geometrie e soluzioni progettuali che possano rispondere alla complessità dei dati raccolti e che ne siano, anzi, necessaria espressione. La computational design trova, poi, la sua concreta espressione nell’uso delle macchine a controllo numerico, attraverso quindi la fabbricazione digitale.
La summer school digitalMed lavora sulla riqualificazione smart di tratti di città del nostro territorio, offrendo un pretesto ottimo per la sperimentazione di queste pratiche su di una realtà concreta ed attenta, oggi più che mai, a questi temi.

Francesca Luciano

By Categories: Eventi, NotiziePublished On: 12 Marzo, 2013

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