Il film “Guardiani della Galassia (Guardians of the Galaxy)” ha raggiunto favolosi traguardi al boxoffice, incassando più di 765 milioni di dollari. Un successo ottenuto anche grazie a effetti speciali e scenografie hi-tech, e in particolare all’utilizzo delle tecniche di stampa 3D risultando così il primo lungometraggio a portare questa tecnologia sul grande schermo.

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Per realizzare vari oggetti di scena, inclusa l’armatura indossata da Korath, il personaggio interpretato da Djimon Hounsou, FBFX Ltd ha utilizzato la tecnologia Objet500 Connex di Stratasys. Stampato in 3D con la tecnologia PolyJet di Stratasys, questo costume è il primo realizzato da FBFX interamente attraverso la stampa in 3D. E Grant Pearmain di FBFX lo conferma: «È stata la prima volta che abbiamo prodotto un costume indossato in un film stampandolo in 3D».

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La stessa tecnologia è stata utilizzata anche per produrre il memorabile elmo di Star Lord indossato dall’attore Chris Pratt. Sono stati creati in 3D diversi prototipi prima di giungere al prodotto finale utilizzato nel film.
Come spiega lo stesso Pearmain, la tecnologia di stampa 3D presenta notevoli vantaggi, portando la sua azienda in una nuova dimensione, soprattutto per quanto riguarda la qualità e i tempi di realizzazione rispetto ai metodi tradizionali, che finora hanno richiesto produzioni dei modelli in argilla. Nelle attività di FBFX, l’azienda
utilizza la stampa 3D nel 90% dei propri progetti: «La tecnologia PolyJet di Stratasys offre un livello di qualità con un’alta precisione dei dettagli che è superiore a qualsiasi altra cosa oggi disponibile. Non dobbiamo più affrontare problemi di ripetibilità, come le differenze di competenze tra un artigiano e l’altro. Sappiamo esattamente come sarà l’oggetto stampato in 3D, indipendentemente da quanti oggetti produciamo».
Anche nel cinema i vantaggi sono tanti: «Complessivamente, stiamo accorciando i lead time di almeno il 50%, una risorsa preziosa quando si lavora ad un film. Una maggiore velocità ci permette una grande flessibilità nella sperimentazione di cose nuove, ma anche di soddisfare le richieste improvvise dei registi per provini con le telecamere».

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«L’alta qualità e precisione dei dettagli, che è possibile conseguire grazie alla risoluzione delle nostre stampanti 3D basate sulla tecnologia PolyJet, permettono di realizzare oggetti di scena perfettamente funzionali con un realismo senza precedenti, aspetto che assieme alle elevate velocità di produzione di queste stampanti contribuisce a soddisfare due dei prerequisiti più importanti richiesti da aziende come FBFX» conclude Simon Brandon, Marketing Manager di Stratasys nel Regno Unito.
Dunque, un ulteriore grande passo in avanti della tecnologia di stampa 3D. Ci chiediamo quale sarà il prossimo settore. Secondo voi?

By Categories: NotiziePublished On: 10 Marzo, 2015

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