Quando si parla di musei, il nostro pensiero vola al Louvre, al MoMa, alla Galleria degli Uffizi, all’Ermitage (solo per citarne alcuni): luoghi incantevoli in cui sono ospitate le opere più importanti al mondo, appartenenti a diversi periodi storici. Ma l’arte è in continua evoluzione e, con essa, anche il modo di mostrarla al grande pubblico. Vi presentiamo il più grande museo di arte digitale al mondo: Les Bassins de Lumières!

Le origini del Museo

Les Bassins de Lumières si trova a Bordeaux (Francia) e nasce come base sottomarina dei nazisti tedeschi: un’imponente struttura in cemento che giace ancora nel suo aspetto originario , espandendosi sia sopra che sotto la superficie dell’acqua. Un sito che, già prima di divenire museo, era meta di visite turistiche.


Il restauro e l’inaugurazione

Il progetto di restauro, a carico di Culturespaces (un operatore privato francese leader nella gestione e promozione di siti di interesse culturale), ha previsto un investimento complessivo di 10 milioni di euro. Decisive in questa scelta sono state le esperienze simili di Carrières de Lumières a Les Baux-de-Provence e dell’Atelier des Lumières a Parigi che, dopo il successo di pubblico e gli ottimi riscontri ottenuti, hanno convinto la compagnia a lanciarsi in questa nuova avventura imprenditoriale dalla portata inedita.

Dopo un lavoro durato circa un anno, il museo è stato inaugurato il 17 aprile 2020, con una mostra dedicata a Gustav Klimt.

 

Gli spazi

Il museo è dedicato alle mostre di arte digitale, multimediale e immersiva ed è articolato in 11 grandi spazi separati: le quattro grandi vasche, attorno alle quali vengono presentati cicli continui di opere digitali e immersive dedicate ai più grandi maestri della storia dell’arte; Le Cube, un’area di 220 metri quadrati con lavori di artisti digitali emergenti; La Citerne, con l’esposizione di opere originali; Les Grands Nénuphars, per la proiezione di mostre direttamente sull’acqua.

A questi spazi principali, si aggiungono: uno spazio museale dedicato alla storia della base sottomarina sulla quale il centro sorge; un’area educativa per le attività didattiche correlate alle mostre; un palcoscenico e un’area salotto.

Le mostre

A seguito della mostra principale e inaugurale, sono state avviate ulteriori mostre. Una minore è dedicata a Paul Klee: dipingere musica, un omaggio al mondo pittorico dell’artista, coronato da un concerto subacqueo e da proiezioni sulla superficie dell’acqua. Spazio anche al contemporaneo, con la presentazione di Ocean Data, ospitata nel Le Cube: un’installazione del collettivo turco Ouchhh, specializzato in graphic design, motion design e proiezioni digitali, che per questo lavoro utilizza milioni di dati acquisiti nel mare per creare un ambiente in cui forme, luce e movimento sono generati attraverso un algoritmo, trascinando i visitatori nel cuore dell’oceano.

Le mostre verranno rinnovate ogni anno e lo spazio sarà aperto 7 giorni su 7. “Dopo la creazione dell’Atelier des Lumières, siamo lieti di dar vita a un enorme centro di arte digitale per la città di Bordeaux” spiega Bruno Monnier, Presidente di Culturespaces. “Il Bassins de Lumières offrirà ai visitatori esperienze audiovisive indimenticabili in un ambiente unico, un luogo di condivisione della cultura aperto a tutti i tipi di visitatori”.

E così continua il boom culturale di quella che sempre di più si vuole accreditare come seconda destinazione francese dopo Parigi!

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Fonti:
Artribune.com
Lucenews.it
Wired.it

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By Categories: NotiziePublished On: 14 Luglio, 2020

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