Iran, le nuove sementi nascono senza multinazionali” già con questo titolo, l’articolo di Wired a firma di Marco Boscolo e Elisabetta Tola, ci ha suggerito l’importanza del suo contenuto e, in effetti, leggendolo non ci ha smentito.
È la storia di Ahmed Taheri, una vita dedicata all’agricoltura nelle terre della sua terra, l’Iran, e precisamente a Garmsar.
Da quasi dieci anni Ahmed è diventato un innovatore, un leader locale che ha messo insieme un’intera comunità, per intraprendere un nuovo cammino alla ricerca di una strada per prodursi in autonomia le sementi per i propri campi, per sviluppare nuove varietà di piante adatte al clima locale e una filiera agricola a maggior valore aggiunto.
Quelli di Taheri sono diversi dai campi di grano che siamo abituati a vedere. Colpiscono per la loro forma e il loro colore. Taheri, produce nuove varietà di cereali che sperimenta piantandole in una piccola zona della sua terra. A sostenere lui gli agricoltori che lo hanno seguito in questa innovativa impresa, c’è Cenesta, un’ONG di Teheran che si occupa proprio di sviluppo agricolo e mette a disposizione i propri agronomi.

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Un percorso dai tanti fattori positivi che offrono un’importante possibilità di crescita economica per contadini come Ahmed stanchi delle basse rese e della scarsa qualità delle sementi fornite, nel loro caso, dal governo. Il primo è senza dubbio l’indipendenza che caratterizza la produzione “in proprio” di sementi, che permette di poter affidarsi a varietà selezionate e migliorate per il luogo in cui queste vengono usate, sfruttando appieno e al meglio il clima del posto. Inoltre, si tratta un’innovazione accessibile e sostenibile, vicina alla cultura rurale, a basso input e in grado di dar vita a produzioni resilienti.
Ahmed ne è certo. Come lo è stato anche l’italiano Salvatore Ceccarelli, noto a livello internazionale per le sue campagne in difesa dell’autonomia e dell’emancipazione delle comunità contadine dalle grandi aziende sementiere.

La grande idea di Ceccarelli, messa a punto una quindicina di anni fa e ormai diffusa in molti paesi del Sud ma anche in Italia e in Francia, si chiama “Miglioramento genetico partecipativo” (PPB): si tratta di una tecnica di selezione e valutazione delle colture per la produzione indipendente dei semi. La selezione delle varietà, pure o miste, che devono essere coltivate nei diversi territori deve nascere dalla collaborazione, in ogni fase del processo, tra agronomi, genetisti e contadini.

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I semi delle varietà commerciali devono seguire i dettami della legge sementiera europea in vigore, e usata da modello per leggi simili in altre parti del mondo: le sementi devono essere certificate, iscritte a registro e vendute esclusivamente dalle aziende sementiere. Ai contadini, quindi è vietato riprodurle a scopo commerciale. Tuttavia, sfuggono a questi vincoli i semi tradizionali delle cosiddette varietà da conservazione, ovvero le varietà antiche, spesso locali, che vengono considerate un patrimonio pubblico, collettivo e che quindi sono accessibili. Proprio da qui, Ceccarelli e gli altri innovatori sparsi per il mondo sono partiti, riutilizzando, moltiplicando e conservando nei campi queste sementi, alla ricerca di nuovi incroci e nuove varietà.

Ma quali sono i vantaggi del miglioramento partecipativo?

Innanzitutto il tempo di produzione di nuove varietà dà risultati più velocemente rispetto alla classica procedura effettuata nei laboratori delle ditte sementiere.
Le varietà tradizionali, inoltre, hanno colori, sapori e odori diversi e molto più graditi dalle comunità locali rispetto alle varietà importate; si possono, poi, ottenere prodotti diversi da una stessa pianta, e, infine, c’è un altro vantaggio, probabilmente il più sentito: la libertà. La libertà di produrre in modo indipendente i semi, controllandone la qualità e la sicurezza alimentare, creando un prodotto più vicino alle esigenze dei propri luoghi e delle proprie comunità ed aprendosi, così, la strada verso una crescita economica e di uno stile di vita più resiliente.

L'Iran e la produzione indipendente di semi

via Wired

By Categories: NotiziePublished On: 11 Febbraio, 2015

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