Quando Leonardo, tre mesi fa, è entrato per la prima volta al Mediterranean FabLab accompagnato dai suoi genitori, da subito mi ha dato l’impressione di essere un ragazzo semplice e timido, ma molto determinato. “Sono un maker e quindi passo tutto il tempo nel mio laboratorio di elettronica e robotica cercando di progettare sistemi che in futuro possano aiutare le persone in difficoltà”.
Si, Leonardo Falanga è un maker a tutti gli effetti che guarda alla Silicon Valley con grande ammirazione e a cui piace sporcarsi le mani con il cloruro ferrico, sviluppare nuovi circuiti stampati e prototipare con Arduino.

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Leonardo si era messo in contatto con noi attraverso una mail, dove si era presentato come un ragazzo dalle idee già molto chiare: “Cerco di costruirmi tutto ciò di cui ho bisogno… Certo, alla mia età potrei comprarmi un playstation 4 con 400 euro, ma preferisco una stampante per aiutare le persone.”. Così Leonardo aveva chiesto di incontrarci per confrontarsi con noi ed avere consigli sul tipo di stampante 3D da acquistare “A 10 anni ho progettato il mio primo braccio robotico, ma ho trovato moltissime difficoltà nel progettare il telaio ed ecco perché voglio cominciare ad interessarmi anche alla fabbricazione. Ho bisogno di una stampante 3D e sto conservando il denaro per questo scopo.”.
Arrivato al nostro FabLab, Leonardo si era guardato intorno emozionato come un bambino, concentrato su tutto quello che c’era da chiedere, da capire e carpire da quell’incontro, consapevole di non doversi perdere nemmeno una parola delle nostre risposte alle sue intelligenti domande, mentre i genitori, in silenzio ma presenti, lo ascoltavano parlare, rispettosi dei suoi sogni e delle sue ambizioni. Mi aveva emozionato Leonardo, sedici anni, studente del 2° anno del Liceo Scientifico, Scienze Applicate a Nocera Inferiore. Mi aveva emozionato per la sua caparbietà non solo nell’inseguire i suoi sogni, ma nel costruirsi il suo futuro.

Oggi è proprio di lui che vi parlo, e della sua innovativa app anti-violenza domestica sulle donne con la quale ha vinto al contest RNext – Junior Club,  lo show ad alto contenuto di innovazione condotto da Riccardo Luna.

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Leonardo mi aveva già parlato del suo progetto tre settimane fa. Si chiama “Never Alone”, e si tratta in sostanza di un’applicazione per smartphone in grado di geolocalizzare le donne vittime di violenza familiare. “La mia idea nasce dall’intento che ho sempre avuto di aiutare il prossimo e dalla mia passione per la robotica quindi per l’elettronica e l’informatica, così ho cercato di unire queste vocazioni in una start-up.” – ha spiegato a RNext Junior – “I fatti di cronaca che continuamente pongono le donne al centro di violenze familiari, persecuzioni, aggressioni e la presenza di due donne nella mia famiglia (mia madre e mia sorella), mi hanno accesso una illuminazione: perché non creare un’App per aiutare le donne in difficoltà che sebbene si siano rivolte a centri anti-maltrattamento o alla polizia per denunciare casi di violenza familiare, non riescono a sfuggire alle aggressioni e restano vittime della loro scelta di amore e di vita?”.

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Per sviluppare il suo progetto, Leonardo ha coinvolto due compagni di classe, Vincenzo Imperato ed Ernesto Pappacena. “Nella nostra impresa, Vincenzo sarà il responsabile marketing mentre Ernesto sarà il Business manager”, ha affermato Leonardo durante il suo pitch al contest di Riccardo Luna . Attraverso una ricerca di mercato e un’analisi dettagliata dei punti di forza e di debolezza delle applicazioni simili a Never Alone e già esistenti, il team dei giovanissimi makers di Nocera Inferiore ha così sviluppato la sua app vincente, con l’obiettivo di soccorrere le donne in pericolo nelle loro stesse mura domestiche e che in precedenza si sono rivolte alla polizia per denunciare casi di aggressioni o violenze familiari.

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Uno dei punti di forza di Never Alone è che per poter accedere, bisogna recarsi alla polizia e dare le proprie credenziali, “In questo modo è in caserma che viene illustrato alle donne l’uso dell’applicazione procedendo poi alla registrazione dei dati anagrafici attraverso un form per poter accedere. Questo mette al riparo dall’utilizzo improprio della app da parte di mitomani.”.

La start-up Never Alone, consiste in due software: uno di trasmissione, scaricabile dall’AppStore per lo smartphone, e uno di ricezione su una stazione di rilevamento (pc) riservata alla centrale operativa (Polizia di Stato o Centro Antiviolenza collegato su un canale preferenziale con quest’ultima). Al momento del download dell’applicazione sul proprio smartphone è necessario accettare delle condizioni di utilizzo, quali la geolocalizzazione, l’ autorizzazione alla privacy e l’accesso da remoto al microfono per il rilevamento della voce in tempo reale.

Leonardo Falanga mentre discute il suo pitch a R-next Junior

Leonardo Falanga mentre discute il suo pitch a R-next Junior

In questo modo, la donna che subisce violenza dal suo partner, senza bisogno di digitare il numero della polizia, né di parlare al telefono, ma semplicemente cliccando sull’icona dell’applicazione, riesce ad attivare con quel solo clic, la sua richiesta d’aiuto che viene immediatamente ricevuta alla centrale della polizia, insieme alle coordinate geografiche per la sua tempestiva localizzazione. Attraverso l’attivazione del microfono da remoto, in pochi secondi la polizia ha la possibilità di comprendere l’urgenza del caso e attivare via radio la pattuglia più vicina al luogo di pericolo.

Un progetto ancora su carta, Never Alone, ma dalle interessanti potenzialità e da un alto valore sociale. E, nel caso qualcuno temesse lungaggini burocratiche per la realizzazione del progetto, Leonardo tranquillizza: “Basterà sottoscrivere un protocollo di intesa con il Ministero degli Interni per poter attivare tutta la procedura.”.
Se vi state chiedendo quale sia la motivazione che spinge un ragazzino di sedici anni in questo e in altri progetti, lui vi risponderà che a spronarlo è proprio il valore umano che ci cela dietro di essi. “Never Alone sarà vincente se consentisse anche ad una sola donna di proteggere se stessa e i suoi bambini dalla terribile esperienza di violenza familiare.

Complimenti davvero, Leonardo Falanga. Sono sicura che sentiremo ancora parlare di te!

Francesca Luciano

Guarda qui il pitch di Leonardo durante il contest RNext – Junior Club.

By Categories: NotiziePublished On: 23 Maggio, 2015

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