Negli ultimi mesi abbiamo raccontato molte storie di come la tecnologia di stampa 3D è sempre più utilizzata in ricerche mediche o in procedure mediche complesse – compresi i modelli di organi stampati in 3D –, permettendo ai medici di studiare e praticare il caso prima dell’operazione chirurgica, riducendo tempi e rischi durante l’intervento.

La storia che condividiamo con voi oggi, ci racconta che la stampa 3D potrebbe essere usata addirittura per salvare la vita dei pazienti prima ancora che questi vengano al mondo. In un articolo pubblicato sulla rivista online Pediatrics, un team di medici dell’Università del Michigan hanno rivelato di aver utilizzato la tecnologia di stampa 3D in utero materno, per ricreare l’anatomia del viso di un bambino non ancora nato e diagnosticare il grado di malformazione facciale riscontrata.

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Dalla 30esima settimana di gravidanza, i medici avevano riscontrato segni di una grande massa sul feto. Seppur non riuscendo ad estrarre informazioni sufficienti dalle ecografie per identificare la natura della massa, i medici hanno però riconosciuto il rischio a cui avrebbe potuto incorrere il bambino. La massa, infatti, avrebbe potuto ostacolare le vie respiratorie del bambino, limitando la respirazione dopo il parto. La condizione, nota come congenita ostruzione delle vie aeree, può essere pericolosa per la vita dei neonati e qualora la massa dovesse bloccare vie respiratorie, viene impiantato un tubo di plastica nella trachea del neonato per aiutarlo con la respirazione.

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Così, piuttosto che correre il rischio attendendo solo il post-parto per diagnosticare la gravità della malformazione, il team di medici ha eseguito una risonanza magnetica profonda che è stata in grado di acquisire, in modo dettagliato, le informazioni necessarie per stampare con precisione un modello 3D del viso del bambino, compresa l’anatomia della massa.

Il modello 3D realizzato, alla fine ha tranquillizzato sia i medici che la madre, perché è stata prevista una labbro/palatoschisi, difetto sporgente che non ostruisce le vie aeree.

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La stampa 3D utilizzata in questo modo, potrebbe migliorare la valutazione prenatale nelle gravidanze ad alto rischio, e assistere i medici nel prendere decisioni potenzialmente salva-vita.
Purtroppo, però, l’utilizzo della tecnologia di stampa 3D in casi medici come questo, il costo è ancora molto elevato. Stampanti 3D medical-grade possono variare da alcune migliaia a centinaia di migliaia di dollari, e solo il software costa dai 10,000 ai 20,000 dollari l’anno.

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Il dottor Oren Tepper, direttore di chirurgia cranio-facciale al Montefiore Health System a New York City, è convinto che, nel caso dei medici del Michigan, la natura rischiosa della situazione ha giustificato l’uso del modello stampato 3D. Inoltre, egli ritiene che, dal momento che i medici stanno trovando sempre più usi per la tecnologia di stampa 3D in questo settore, presto i costi si abbasseranno drasticamente, il che renderà il 3d printing sempre più accessibile, “finché non arriverà ad essere considerato uno strumento di routine nel campo medico.”.

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By Categories: NotiziePublished On: 12 Ottobre, 2015

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