È stato presentato in anteprima al Made Expo 2017, e sarà in mostra fino al 11 marzo, all’interno dell’area BSmart!, nel padiglione 10 della Fiera di Milano-Rho questo primo prototipo di costruzione leggera che dimostra la potenzialità  del connubio tra design computazionale e stampa 3D per il futuro del mondo delle costruzioni.

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Il padiglione è un prototipo dimostrativo a grande scala completamente stampato in 3D con un biopolimero ad alte prestazioni sviluppato assieme a Filoalfa, partner industriale  del progetto, che ha permesso di adattare la stampa a deposizione fusa (FDM) ad applicazioni strutturali. La produzione di componenti, anche a geometria complessa, è realizzata con una printing farm di stampanti Wasp, mediante l’utilizzo di un estrusore sperimentale che , non solo, assicura un produzione precisa e continua nel tempo, ma permette anche di fabbricare strutture estremamente resistenti in tempi brevi dimezzando i tempi di produzione.

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Questo progetto è il frutto di una ricerca incentrata sull’uso di tecniche innovative per quanto riguarda l’ambito delle costruzioni e su come queste possano fornire soluzioni ai problemi del nostro contesto storico.

Gli ultimi decenni hanno visto una crescita esponenziale nella domanda di materie prime a causa della rapida industrializzazione di economie emergenti e dell’alto consumo di materiali. Questa ricerca guarda ai modelli biologici e alle opportunità offerte da nuove tecnologie di produzione additiva per trovare soluzioni sostenibili nell’uso dei materiali. Il nostro obiettivo è studiare un nuovo tipo di architettura non-standard: evoluta, efficiente e sostenibile. Abbiamo guardato alla Natura e a come questa costruisca forme leggere e resistenti al tempo stesso per minimizzare l’uso di risorse materiali. Studiando la struttura interna delle ossa, abbiamo creato degli algoritmi che ci permettono di ottenere strutture cellulari tridimensionali con la precisione dei decimi di millimetro per realizzare architetture complesse, sempre diverse e ad alta efficienza” queste le parole di Roberto Naboni, architetto e ricercatore al Politecnico di Milano e di Ingrid Paoletti, Professore Associato in Tecnologia delle Costruzioni al Politecnico di Milano.

Insieme hanno fondato, nel 2014 ACTLAB (Laboratorio di Architettura, Computazione e Tecnologia) unita di ricerca, con l’obiettivo di fondere in maniera sinergica tecniche computazionali,tecnologie emergenti e la scienza dei materiali.

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Il prototipo sarà accompagnato  da un centro di produzione con stampanti 3D che produrrà i componenti che costituiranno il Trabeculae Pavilion, la cui costruzione verrà completata a fine fiera presso i laboratori del Politecnico di Milano.

Articolo di Francesco Siani.

 Fonte : wasproject.it

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By Categories: NotiziePublished On: 10 Marzo, 2017

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