Spesso vi raccontiamo di nuove frontiere e di risultati strabilianti raggiunti mediante l’utilizzo delle più moderne tecniche di fabbricazione digitale, ma a volte la realtà supera la fantasia, facendo sì che l’innovazione si ponga al servizio di progetti che potrebbero servire da sceneggiatura per un film.  È questo il caso di un piano, semplice e astuto allo stesso tempo, per contrastare il rischio di estinzione delle tartarughe marine.

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La popolazione di questa magnifica specie acquatica va diminuendo anno dopo anno, anche a causa dei ripetuti furti di uova da parte dei bracconieri, che le rivendono per pochi centesimi nei mercati clandestini. Essendo considerate dei potenti afrodisiaci, le uova delle tartarughe sono sempre più richieste tanto che la domanda di questo prodotto, dal 2010 a oggi, è cresciuta del 500%. Addirittura, alcuni spacciatori le accettano come moneta di scambio.

Direttamente dal Nicaragua vi raccontiamo oggi di un progetto semplice, ma al tempo stesso ingegnoso, per contrastare questi furti grazie alla stampa 3D. L’associazione no-profit Paso Pacifico sta progettando di mimetizzare nei nidi di tartarughe delle uova finte, stampate in 3D e dotate di rilevatore GPS, grazie al quale le forze dell’ordine potrebbero tracciare i movimenti dei bracconieri.

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La tecnica di furto di queste uova segue uno schema fisso: i contrabbandieri agiscono col favore della notte, assaltando le spiagge praticamente indisturbati. Si tratta di furti rapidi, che risultano pertanto difficili da arginare e che contrastano il commercio legale di uova, creando un divario esorbitante nel prezzo: un uovo, che generalmente un turista paga intorno ai 100 dollari, viene acquistato, in alcuni ristoranti o sulle bancarelle, per soli 2 dollari.

Eduardo Boné-Morón, Amministratore Delegato di Paso Pacifico, spiega: “Il piano è quello di iniziare a testare i trasmettitori nella prossima stagione di nidificazione, che inizierà nel mese di luglio. Con l’aiuto delle forze dell’ordine cercheremo di capire quali potrebbero essere i nidi attivi più vulnerabili, ad esempio i nidi che sono più vicini ai sentieri. Proprio in quei punti andremo a piazzare le nostre uova finte. Sappiamo che questa tecnica verrà presto scoperta e conosciuta, ma ciò non intacca il nostro obbiettivo: scoraggiare i bracconieri dal compiere il furto, rendendolo complesso e laborioso, laddove oggi risulta semplice e rapido.

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Grazie a questo innovativo progetto la Paso Pacifico ha vinto il Wildlife Crime Tech Challenge, un concorso organizzato insieme a National Geographic e ad altri partner, tra cui TRAFFIC, la piattaforma che monitora il commercio di flora e fauna selvatica. L’organizzazione ha ricevuto in premio 10 mila dollari e il supporto tecnico necessario per rifinire il prototipo.
L’associazione ha inoltre intrapreso una collaborazione con un art studio di Hollywood per rendere le uova false il più possibile simili a quelle vere.  Il team di sviluppatori sta anche testando varie tipologie di trasmettitore GSM, per valutare il più adatto per questo lavoro di monitoraggio.

fonte: 3ders.org

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By Categories: NotiziePublished On: 1 Giugno, 2017

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