Abbiamo iniziato questo 2017 con grandi novità! La scorsa settimana Open BioMedical Initiative è arrivata per la prima volta in Polonia per presentarsi al pubblico presso il Fab Lab di Lodz. La scelta della città non è stata casuale: proprio a Lodz vive e opera Justyna Stasiewicz, la volontaria che negli ultimi mesi ha realizzato un progetto tutto nuovo per la community: TINA, la mano meccanica stampata in 3D.

Justyna Stasiewicz_TINA

Justyna Stasiewicz è un’artista e designer di gioielli nata a Koszalin, nei pressi del Mar Baltico. Al momento gestisce la sua azienda personale di design di gioielli, la Stasiewicz Jewelry, scrive attivamente sul suo blog Jewelry Design e sta completando il percorso di dottorato presso l’Accademia di Belle Arti “Wladyslaw Strzeminski” di Lodz. Diversi mesi fa, Justyna ha avuto l’occasione di conoscere Open BioMedical Initiative, scoprendone la missione fino a decidere di mettere a disposizione la sua esperienza nella modellazione 3D per realizzare un progetto insieme.

Grazie ai consigli di Cristian Currò dell’area Projects, Justyna ha realizzato una mano dal design femminile, curata nell’estetica e meccanicamente funzionale: TINA. Modellata usando Rhinoceros e la sua estensione nota come Matrix, la mano è dedicata a chi manca del palmo e delle dita, mantenendo inalterato il polso.
Nelle settimane precedenti l’evento, una prima stampa di TINA è stata realizzata a Lodz in collaborazione con Reddog Systems, fondamentale per le prime modifiche del prototipo. Parallelamente, un’altra stampa è stata realizzata a Napoli da Bruno Lenzi grazie alla stampante fornita dai nostri partner di Kentstrapper.

TINA_obm e Justyna Stasiewicz1

La mano è formata da 3 parti: le dita, il palmo e infine il gimbal che serve ad ancorarla sull’avambraccio. Grazie ai piegamenti del polso, che viene posizionato all’interno di TINA e bloccato con nastri in velcro, la mano viene mossa per mezzo di un sistema di tiranti che ne attraversano le dita e vengono nascoste dentro lo spessore del gimbal. A breve pubblicheremo online non solo i file stampabili del progetto ma anche tutta la documentazione necessaria per replicarla e utilizzarla.

Al Fab Lab di Lodz, Valentino Megale ha avuto l’occasione di raccontare al pubblico la nascita di Open BioMedical Initiative, la crescita della sua community globale e i progetti realizzati finora. La stessa Justyna ha poi raccontato i dietro le quinte che l’hanno portata a realizzare TINA, esempio perfetto della filosofia OBM, in cui tutti possono davvero offrire il proprio contributo. Open BioMedical Initiative è stata creata in modo che i risultati derivino dalla collaborazione tra le persone, dovunque esse si trovano. Ciascuno può mettere in gioco la propria esperienza, supportato e completato da quelle degli altri.

TINA_Megale e Justyna Stasiewicz

Alla fine dell’evento abbiamo avuto anche la fortuna di incontrare una bambina di poco meno di 2 anni, che presenta una malformazione alla mano destra. Dopo aver parlato con i genitori, abbiamo deciso adesso di lavorare sodo per adattare TINA proprio per la bambina. Grazie ai suoi importanti feedback, capiremo come migliorarne la meccanica, come andare incontro alle sue esatte necessità. Il tutto grazie alla potenzialità della stampa 3D e alla passione dei nostri volontari.

Le prossime settimane saranno piene di nuove iniziative legate a TINA, quindi non mancate di seguirci. Un ultimo ringraziamento va ancora a Gregorz Belica che con grande disponibilità ci ha aperto le porte del Fab Lab Lodz permettendoci di conoscere meglio il mondo dell’innovazione in Polonia, quali sono le necessità e quali le potenzialità di questo bellissimo paese.

Valentino Megale
Co-founder & Press Editor presso Open BioMedical Initiative

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By Categories: Case Study, NotiziePublished On: 2 Febbraio, 2017

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